I CENSIMENTI ROMANI E IL CASO DEI PROLETARII - DOI: 10.12818/P.0304-2340.2023v83p321

Autores

  • Lorenzo Gagliardi

DOI:

https://doi.org/10.12818/P.0304-2340.2023v83p321

Resumo

Si considera il modo con il quale erano
compiuti i censimenti a Roma. Si esamina
specificamente il caso dei proletarii, che non
avevano interesse particolare a essere censiti,
sia perché normalmente non intendevano
votare nei comizi centuriati, ove il loro voto
aveva un valore marginale, sia a causa delle
spese e delle difficoltà cui dovevano andare
incontro per recarsi a compiere la professio
nella capitale, se abitavano fuori Roma.
D’altronde anche i censori non dovevano
cercare di censirli con particolare attenzione,
dato che essi non prestavano servizio
nell’esercito, né pagavano il tributo. Del resto,
la regola che disponeva la vendita in schiavitù
degli incensi era probabilmente caduta in
desuetudine già dal V secolo a.C. Questo
creava molte imprecisioni nei censimenti
romani e apriva la possibilità ad abusi.

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Publicado

2024-04-24

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Artigos